Negli anni ’80, scoppia una guerra tra boss della Mafia siciliana. Tommaso Buscetta, uomo d’onore, si rifugia in Brasile. In Italia, gli alleati di Buscetta vengono uccisi. Arrestato ed estradato dalla polizia brasiliana, Buscetta fa una scelta che cambia la storia della Mafia: incontrare il giudice Falcone e tradire il voto eterno a Cosa Nostra.
Il traditore
Sicilia, inizio anni '80. Lo sviluppo e l'ascesa del commercio di eroina hanno
scatenato una guerra di Mafia: Totò Riina e i Corleonesi contro le vecchie
famiglie. Il bilancio dei morti cresce esponenzialmente, giorno dopo giorno.
Dall'altra parte del mondo, a Rio de Janeiro, Tommaso Buscetta si sente sotto
assedio. A Palermo sono stati uccisi due dei suoi figli e suo fratello, ed ora il
cerchio si sta stringendo attorno a lui. Tuttavia, prima che la Mafia riesca a
raggiungerlo, è catturato dalla Polizia Federale Brasiliana. Si tratta di un
arresto spettacolare: i titoli dei giornali parlano della cattura del “Boss dei due
mondi”. La sua estradizione è immediata. Per Buscetta il rientro in Italia
equivale alla morte e, preso dalla disperazione, tenta di uccidersi con la
stricnina, ma viene salvato all'ultimo momento. Ad attenderlo per riportarlo in
patria c'è Gianni De Gennaro, il più fedele collaboratore del Giudice Giovanni
Falcone.
Rientrando in Italia Buscetta si rende conto che gli resta una sola possibilità per
vendicarsi dei suoi nemici: a Roma incontra Falcone e inizia a collaborare.
Grazie alle sue rivelazioni l'autorità giudiziaria riesce ad organizzare il primo
Maxi-Processo contro il crimine organizzato: 475 imputati, 200 avvocati. Le
relative sentenze infliggono un grave colpo alla Mafia, tuttavia Totò Riina è
ancora latitante...
Cosa Nostra prepara la sua risposta preparandosi ad una carneficina ancora
più violenta: il Giudice Falcone e la sua scorta sono uccisi dall'esplosione di 400
kg di tritolo. A questo punto Buscetta decide che è giunto il momento di
puntare più in alto: per sconfiggere definitivamente Riina, deve fare dei nomi
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importanti, quelli dei politici collusi con la Mafia. Buscetta partecipa, quindi,
come testimone in numerosi processi, diventando una figura pubblica sempre
più popolare, protagonista di libri e articoli di giornale. Nel 1993 anche Riina
viene arrestato.
È in questo momento che il Boss dei due mondi compie un passo falso: una
lussuosa crociera con la moglie nel Mediterraneo. Al processo Andreotti,
istituito sulla base delle sue testimonianze, l'avvocato difensore mostra alla
corte una rivista di gossip con le foto del pentito in vacanza a spese dello Stato.
Parte quindi una sistematica e impietosa campagna mediatica per distruggere
la sua credibilità come testimone. Questo rappresenterà il suo definitivo addio
all'Italia.
Nel 2000 a Miami un vecchio e malato Buscetta scruta l'orizzonte con un fucile
sotto braccio. Consapevole che la Mafia non dimentica mai, teme un attacco
dei suoi implacabili nemici. Tuttavia, prima della temuta vendetta lo
raggiunge la morte, una morte che non si può evitare, causata dalla sua
malattia. Il viso di Buscetta si rischiara in un flebile sorriso... Fuggire la
vendetta di Cosa Nostra è stata la sua vittoria.